Dalla Moldavia alla Romagna con un biglietto di sola andata, quando aveva appena undici anni. Ora che ne ha il doppio la giovane attrice dagli occhi trasparenti è sul set della serie dei record di Rai 1 che torna a settembre con una nuova stagione. Ed è nel cast di una nuova fiction con Claudio Bisio
Quella di Iuliana Calcatinci, prossima protagonista della serie Il Paradiso delle Signore, sembra una favola moderna, che racconta lei stessa con una dizione italiana perfetta, a dispetto delle sue origini moldave. A soli 22 anni, infatti, è stata capace di trasformare un’adolescenza difficile, trascorsa lontana dai genitori, dovendo imparare a cavarsela da sola, in una carriera di successo che l’ha portata sul set dell’appuntamento daily più amato d’Italia, in onda su Rai 1 e RaiPlay.
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Iuliana Calcatinci è Caterina Rinaldi nella serie tv “Il paradiso delle signore”
«Mi sento innanzitutto fortunata», racconta con la voce che tradisce l’emozione e gli occhi che diventano lucidi, «tante ragazze vorrebbero essere al mio posto». Iuliana Calcatinci debutterà su Rai 1 a settembre, nei panni di Caterina Rinaldi a Il Paradiso delle Signore, dove non interpreta solo un personaggio: porta sullo schermo anche qualche pezzetto della sua anima.
Iuliana, com’è Caterina, il nuovo personaggio che lei interpreta nella serie Il paradiso delle signore?
Caterina è una ragazza molto fedele, credente. Vede la religione come in realtà succedeva a tutti, o alla maggior parte della popolazione, negli anni Sessanta: come un punto di riferimento, un esempio, qualcosa a cui ancorarsi, una strada da seguire. Abbiamo molto in comune: come me, è una persona semplice e devota, che cerca sempre di fare il giusto nei confronti degli altri e di se stessa, oltreché di essere un esempio e dare il massimo.
Iuliana Calcatinci de Il Paradiso delle signore, intervista
Iuliana Calcatinci, di origini moldave, ha 22 anni e vive in Italia da quando ne aveva 11. In tv veste i panni di Caterina Rinaldi nella serie quotidiana di Rai 1 “Il Paradiso delle Signore” (foto uff stampa Rai)
Come si è avvicinata a un personaggio dalla mentalità così diversa da quella di oggi
Guardando interviste, leggendo libri e… io in realtà dentro mi sento una novantenne! Quindi, nonostante la grande differenza generazionale, abbiamo molti punti in comune io e Caterina. A partire dal primo amore. Per me è stato interessante capire come si viveva una relazione con un uomo a quell’età, in quegli anni, soprattutto con un padre molto protettivo che cerca di tutelare in tutti i modi la figlia e di assicurarsi che questo uomo la meriti veramente. Caterina ha un rapporto bellissimo con suo padre Fulvio, interpretato da Simone Montedoro: nella sua vita c’è solo lui. La mamma le è mancata quando era piccola. Anch’io ho un papà protettivo, non fino al punto di Fulvio ovviamente, però molto presente.
Accennava al primo amore. Lei è fidanzata?
Sì, proprio con il mio primo amore, stiamo insieme da 4 anni. Lui è più grande di me, ha 28 anni e fa l’attore. Ci siamo conosciuti studiando, a Ravenna, ma per il momento non dico nulla di più: è una scelta condivisa.
Lei ha origini moldave: come mai la scelta di venire in Italia?
Sono nata e cresciuta in Moldavia e sono venuta qui all’età di 11 anni. Il motivo? Le difficoltà economiche della mia famiglia. La prima a partire è stata mia zia, poi mia mamma, a seguire mio papà nel 2008 e infine io nel 2014. Sono arrivata a Ravenna dove si sono fermati i miei genitori. Ho un fratello più grande di 9 anni che però vive a Londra. Ora sono una romagnola adottiva e adottata!
Quindi da piccola ha vissuto alcuni anni senza mamma e papà.
Sì, mio fratello era già grande ed era andato via di casa, io sono rimasta con una cugina di mia nonna. Sono stati anni formativi perché ho dovuto affrontare tutto da sola: la scuola, i compiti, gli spostamenti. In Moldavia però c’è un’altra cultura: a scuola si va da soli e si è molto più indipendenti fin da piccoli. Il fatto di non avere i miei genitori accanto ha accelerato il tutto.
I suoi genitori come hanno reagito alla sua scelta di fare l’attrice?
Sono fortunata perché non mi hanno mai messo pressione, sono contenti e mai invadenti: esemplari! Sono entrambi impiegati, dunque lontani da questo mondo, ma hanno sempre rispettato le mie scelte. Quando dico: “Mamma, vado a fare un provino”, lei mi incoraggia, senza spingere più di tanto sull’acceleratore. I miei mi hanno sempre sostenuto e fatto studiare. Sono iscritta all’Università, studio Logopedia a Ferrara. Non lo considero un piano B, ma ora c’è la recitazione: mi divido tra lezioni, set ed esami.
Da come parla sembra una studentessa modello: è così?
Al liceo linguistico avevo voti alti, mi piace ancora studiare e mi piace sapere le cose, negli ultimi anni però, per fortuna, ho smesso di pensare: “Oddio, devo essere la più brava” e me la sono vissuta molto più tranquillamente.
Iuliana Calcatinci de Il Paradiso delle signore, intervista
Come è arrivata al provino per Il Paradiso delle Signore?
Ho iniziato a studiare recitazione tanti anni fa e sono finita nell’agenzia di Maria Vittoria Grimaudo. Ho fatto il primo provino, tra l’altro divertentissimo perché quel giorno diluviava: ho cambiato due mezzi e mi sono cambiata due volte, ma sono arrivata lo stesso fradicia, così ho chiesto un phon per asciugare tutto . Poi ho fatto il secondo provino ed è andata bene!
Che cosa aveva fatto prima?
Sono nel cast della serie di Rai 1 Uno sbirro in Appennino, con Claudio Bisio, che andrà in onda nella prossima stagione. Prima ancora ho avuto un piccolo ruolo nella serie di Sky Un amore. In passato ho studiato più che altro teatro, non ho fatto spettacoli veri e propri, ma con l’Accademia e i miei insegnanti abbiamo portato qualcosa in scena.
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Il Paradiso delle signore sostanzialmente è il suo vero debutto. Come si sente all’idea che tra poco più di un mese la riconosceranno per strada?
Mi sento innanzitutto molto fortunata, mi viene quasi da piangere. Tante ragazze, anche più grandi e magari bravissime, vorrebbero essere al mio posto. Recitare non è solo un lavoro, è una passione, che non sempre si riesce a trasformare in mestiere.